La Chitarra a Napoli tra Settecento e Ottocento
Chitarra: Gennaro Fabricatore (1826) – Collezione Anastasio
Programma
Ferdinando Carulli (1770 – 1841) | 6 Brani:
- Studio N° 20, in la min. sul tema della Sonata C9 di Domenico Cimarosa dal “Méthode Complete” Op. 241
- Studio in Sol magg. dal “Méthode Complete” Op. 241
- Larghetto, in Sol min. da “La Première Année” Op. 192
- Rondò in Sol magg. dal “Méthode Complete” Op. 27
- Larghetto alla Siciliana dal “Méthode Complete” Op. 241
- Tarantella – Danse Napolitaine dall’Op.
Sinfonia in La maggiore (da un Manoscritto di inizi ‘800) | 2 Minuetti dall’Op. 84
– Minuetto I
– Minuetto II
Niccolò Paganini (1782 – 1840)
- Ghiribizzo N° 22 “Stanco di Pascolar”
- Sonata in Do maggiore (M.S. 85 n° 5)
- Minuetto in La Maggiore (M.S. 84 Sonata n° 21)
- Sonata n° 34 – Minuetto (M.S. 84)
Mauro Giuliani (1781-1829) | 4 Variazioni su “È nato miezo mare” Op. 143
Ferdinando Carulli | Divertissement à l’Espagnole Op. 138
Il programma la “Chitarra a Napoli tra Settecento e Ottocento” vede protagonista una splendida chitarra Gennaro Fabricatore del 1826 appartenente alla collezione privata del noto liutaio di violini Vincenzo Anastasio, affidata in uso dal proprietario a Piero Viti. Gennaro Fabricatore, insieme al padre Giovanni Battista Fabricatore, appartenne ad una famiglia di liutai napoletani tra i più apprezzati in tutta Europa tra la metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento, i cui strumenti, che segnarono anche la definitiva evoluzione dell’antica chitarra a cinque corde doppie (di derivazione barocca) alla chitarra “moderna” a sei corde semplici, furono suonati dai maggiori chitarristi dell’epoca.
Il programma del concerto è incentrato su pagine di chitarristi legati alla coeva Scuola Napoletana sette-ottocentesca, tra cui quelle di alcuni celebri maestri che utilizzarono come proprio strumento una chitarra Gennaro Fabricatore.
Tra essi Ferdinando Carulli (1770-1841), uno dei maggiori innovatori della chitarra, la cui opera didattica ancora oggi fa parte dei percorsi di studio dello strumento. Non sappiamo se Carulli, prima della sua partenza per Parigi avvenuta nel 1809, dove fu consacrato come uno dei maggiori musicisti sulla scene della capitale francese, nel periodo giovanile in cui visse ed operò a Napoli utilizzasse una chitarra Fabricatore. Certamente, però, il suo stile compositivo risentì particolarmente della lezione della Scuola Musicale Napoletana e la riproposizione di sue musiche su uno strumento del celebre liutaio partenopeo è perfettamente in linea con le peculiari caratteristiche espressive di questo strumento.
Altro autore in programma, Niccolò Paganini, che, oltre ad essere stato uno dei maggiori violinisti della storia musicale, ha dedicato una considerevole fetta della sua opera compositiva alla chitarra, lasciando per lo strumento – che praticava con grande maestria solo in privato e mai in concerti pubblici – un gran numero di composizioni cameristiche e pagine solistiche, tra cui numerose Sonate, di grande portata innovatrice sia dal punto di vista tecnico, che musicale. Di Paganini sappiamo per certo che adoperò anche lui una chitarra di Gennaro Fabricatore, oggi conservata nel Museo di Genova. Il celebre violinista ebbe, inoltre, un particolare legame con la città di Napoli, ove risiedette in numerose occasioni tra il 1816 al 1823. Proprio a Napoli, intorno al 1820, scrisse la sua celebre raccolta di Ghiribizzi per chitarra, dedicati ad una fanciulla napoletana sua allieva.
Completa il programma un’opera di un altro grande maestro dell’Ottocento chitarristico, anche lui legato agli strumenti di Fabricatore che adoperò nell’arco della sua carriera, il compositore–chitarrista Mauro Giuliani. Nato nel 1781 in Puglia a Bisceglie, Giuliani riscosse per lunghi anni successi come concertista di chitarra e compositore a Vienna, ove risiedette tra il 1806 ed il 1819, godendo della stima delle maggiori personalità musicali dell’epoca, come Beethoven, Diabelli, Hummel, Moscheles, Mayseder. Tornato in Italia dopo una parentesi romana, dove fu in contatto con Rossini, si trasferì definitivamente a Napoli, dove giunse nel 1823. Qui Giuliani trascorse gli ultimi anni della sua vita, tenendo acclamati concerti, spesso in duo con la figlia Emilia, lasciando nella sua produzione le sue ultime opere, comprendenti alcuni cicli di variazioni ispirati a celebri canzoni popolari partenopee, tra cui le Variazioni su “È nato miezo mare” Op. 143 in programma nel concerto.
Piero Viti, napoletano, è uno dei più apprezzati e versatili chitarristi sulla scena italiana. Docente di chitarra nel Conservatorio “N. Sala” di Benevento, acclamato da pubblico e critica, tiene concerti nelle maggiori sedi musicali internazionali. Da anni si dedica alla riscoperta e valorizzazione del repertorio della Scuola Napoletana Settecentesca e, in particolar modo, della figura di Ferdinando Carulli, con pubblicazioni musicologiche, revisioni di opere inedite dell’autore e incisioni discografiche.
Piero Viti, Chitarra d’Oro 2020 per la Promozione della Chitarra conferitagli dal Convegno Internazionale della Chitarra di Milano, è uno dei chitarristi più attivi e poliedrici sulla scena musicale italiana. Nato a Napoli, ha studiato con Stefano Aruta e Angelo Gilardino, diplomandosi in chitarra con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Avellino, dove ha anche conseguito la Laurea Biennale. Si è perfezionato con Maria Luisa Anido, Manuel Barrueco, il Duo Assad, Oscar Ghiglia, Marco della Chiesa d’Isasca (Analisi Musicale) e Nuccio D’Angelo (Composizione).
Vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, tiene da anni un’intensa attività concertistica accolta da unanimi consensi di pubblico e critica come solista e solista con orchestra e in affermati insiemi cameristici nelle maggiori istituzioni internazionali (USA, Russia, Germania, Austria, Spagna, Francia, Svizzera, Belgio, Ungheria, Polonia, Slovenia, Romania); ha collaborato, inoltre, con vari artisti, tra cui, Michele Placido, Pamela Villoresi, Ambra Angiolini, Patrizio Rispo. Numerose, anche, le partecipazioni a programmi radiofonici e televisivi per RAI 3, Radiotre “Suite”, Radio Due, RETE 4, Radio Vaticana, Radio France e reti private.
Ha inciso numerosi CD per la Nuova Era, Kicco Classic, Whell Records, Konsequenz, Niccolò e Suonare Records, tutti favorevolmente accolti dalla critica internazionale.
È docente titolare di Chitarra presso il Conservatorio “N. Sala” di Benevento; tiene, inoltre, seminari in Italia e all’estero ed è regolarmente invitato in giurie di prestigiosi Concorsi.
Come giornalista e musicologo collabora con le riviste dotGuitar, Guitart e Falaut ed è autore, di numerosi articoli e revisioni di pagine chitarristiche pubblicate da note case editrici, tra cui le edizioni Ut Orpheus di Bologna per la quale dirige la collana “Guitar Rarities”. Da anni, inoltre, si dedica allo studio ed esecuzione secondo prassi storiche del repertorio dell’800 su strumenti d’epoca, di cui possiede una ricca collezione, con una particolare attenzione agli studi e ricerche su Ferdinando Carulli, tenendo conferenze e concerti sull’autore in prestigiose sedi internazionali, ed è fondatore di un Convegno Internazionale dedicato al musicista presso il Conservatorio di Benevento.
Intensa anche la sua attività in campo organizzativo, come ideatore e direttore artistico di numerose manifestazioni di successo, tra cui l’Autunno Chitarristico del Conservatorio “Sala” di Benevento, il Premio Internazionale Cimarosa di Aversa, il Festival Ventoclassic di Ventotene; è, inoltre, direttore artistico e presidente della sezione AGIMUS di Aversa.
È dal 2013 endorser delle Aquila Corde Armoniche.